Aquile

Aquile! Aquile senza nido, non più avvezze al volo! Impedite alle altezze esaltanti di brezze profumate e silenzi abissali. Torniamo alle rocce silenziose, osservatrici di salti precipitati negli oscuri anfratti dell’ombra a scovare le ultime luci nascoste e dimenticate.

Non posso distogliere l’acuto sguardo da quell’ultima traccia di cielo che agita l’anima e la sospinge oltre ricordi, penosi rimpianti e scadute certezze.
Torniamo a volare insieme in ardue salite, vorticose discese, finché reimpareremo a lasciarci portare, su ali forti e sicure, da aliti potenti di vita, senza più fatica e senza timore di correnti avverse o di poterle mancare. A crescer figli agili e sapienti sappiamo d’esser capaci e vogliamo! Che sian come noi ebbri di meraviglia, inebriati dal sole e da frizzanti arie mattutine. Torniamo a fissare lo sguardo sui grandi laghi e le vaste pianure, là dove tacciono le strida e riposano i pensieri, lontano dal bisogno di ghermire e strappare.
È tempo finalmente di spiegare ampie le ali e…volare!

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