Io valgo

Ciascuno di noi è il creatore della propria esistenza. Ciascuno di noi ha un’immagine di se stesso e del mondo in cui vive. Potremmo definire tale immagine il “paradigma” (modello fondamentale e pienamente rappresentativo) su cui si fonda la nostra vita. Spesso non siamo felici del mondo in cui viviamo né del nostro modo di vivere. Leggi tutto...

Ciò dipende dal riconoscere che il paradigma secondo cui viviamo (spesso imposto da altri) non corrisponde più alle nostre esigenze fisiche, psichiche e spirituali. Diventa pertanto importante, per il nostro benessere individuale rivedere schemi mentali e comportamentali che non sono in armonia con le nostre esigenze e spinte vitali, quindi immaginare un nuovo paradigma di vita che sia più rispondente ad esse. Pensieri, parole, azioni, coerentemente relazionate al nuovo paradigma, più soddisfacente, renderanno più accettabile e felice la nostra esistenza.

Il vecchio paradigma, nel quale siamo stati educati e siamo cresciuti, ci rappresenta come esseri deboli, mancanti, peccatori, senza valore, che hanno sempre bisogno di qualcuno che gli dica come comportarsi, come agire per essere accettati e accolti dalla comunità in cui vivono. È questo che siamo oppure ci viene nascosto e negato il nostro intrinseco valore?
Che siamo entità di enorme valore è comunemente riconosciuto e riproposto da tutti i Maestri Spirituali vissuti in ogni epoca storica. Chi ha un po’ di dimestichezza con il Mondo di là, cioè con il mondo sottile, con le energie dell’Universo, con la Coscienza, sa che prima di tutto siamo esseri spirituali, pura coscienza in perfetta manifestazione.
A livello politico e sociale, numerosi documenti, sottoscritti da quasi tutte le nazioni del mondo, hanno riconosciuto il valore intrinseco della vita e dell’essere umano in quanto dotato di anima, intelletto creativo e di libero arbitrio, ed hanno riconosciuto la necessità che gli siano universalmente riconosciuti dignità e diritti per garantirne una vita dignitosa, la possibilità di manifestare se stesso nell’ambito sociale nel rispetto dei reciproci caratteri e delle esigenze individuali.
Citiamo brevemente:
– DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA – 4 luglio 1776:
tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità”.

– DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI- 10 dicembre 1948
Art. 1 – Siamo tutti liberi ed uguali
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Art. 2 – Non discriminare
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Art. 3 – Diritto alla vita
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Art. 4 – Nessuna schiavitù
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

– CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA(CDFUE), solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strsburgo da Parlamento, Consiglio e Commissione Europea.
Art. 1 – Dignità umana
La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.
Art. 2 – Diritto alla vita
Ogni persona ha diritto alla vita. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.
Art. 3 – Diritto all’integrità della persona
Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.  Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:
a) il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge;
b) il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone;
c) il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro;
d) il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani.
Art. 4 – Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti.
Arti. 5 – Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato.
Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù.
Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio.
È proibita la tratta degli esseri umani.

– COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA approvata il 22 dicembre 1947, in vigore dal 1 gennaio 1948
Art 1 – L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,economica e sociale.
Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4 – La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

L’uomo è un’anima che possiede un corpo. Quando trova la sua vera identità, lascia dietro di sé tutti gli schemi obbligati. Più a lungo rimane nella confusione della sua amnesia spirituale e più conoscerà la schiavitù della legge del mondo che lo circonda”. Sai Baba

Siamo di grande valore, sul piano strettamente materiale, per quei detentori del potere politico mondialista che ci addomesticano e sfruttano le nostre capacità intellettuali e creative per i loro scopi di profitto. Su di noi esercitano ferocemente quel potere che noi stessi gli conferiamo per il semplice fatto che glielo riconosciamo. Con altrettanta facilità potremmo non riconoscerglielo e liberarci di loro. Per inciso: le persone più potenti del mondo, generalmente sono anche le più stupide e si attorniano di sottoposti, più stupidi di loro, per sembrare intelligenti. Malgrado le loro oscure mire e i loro sotterfugi, alla fine cadono vittime della loro stessa ignoranza e stupidità. Siamo di grande valore anche per gli amministratori della Società per Azioni denominata “Republic of Italy Co.” iscritta alla S.E.C. -Washington D.C. (organo mondiale di controllo delle borse e dei titoli). Tutte le nazioni, per poter scambiare e fare affari internazionali, hanno dovuto iscriversi alla S.E.C. sottoscrivendo il “Trust Indentur Act del 1939. Pertanto l’Italia non è uno stato di diritto, bensì un Ente Commerciale che agisce come tale. In altre parole, l’Italia sottomette la propria sovranità ad un ente privato. Ciascuno di noi, cittadini italiani, è considerato alla stregua di un’azione, un titolo di borsa. In un caso e nell’altro la domanda da farsi è: ”Noi, io, sono consapevole del valore che sono?”
Non potrò rispondere in modo esaustivo a questa domanda senza aver acquisito la piena consapevolezza di chi sono. Ma non basta, dovrò anche fare chiarezza sulle mie origini, sul perché sono qui, incarnato su questo pianeta, e quale sarà la mia sorte quando smetterò questo corpo. Già! Quando dico: “questo corpo” significa che io non sono questo corpo ma colui che lo “indossa”. Lo stesso vale per i “miei pensieri” di cui sono l’osservatore.
Comincio allora ad affrontare la prima domanda: “Chi sono?”
Nell’ottica e secondo i criteri del Potere Mondialista, sono stato educato, fin da piccolo, a riconoscere l’autorità precostituita: genitori, insegnanti, istituzioni pubbliche, laiche e religiose mi hanno detto che sono un cittadino, faccio parte del gruppo sociale in cui sono inserito, che ho dei doveri e che i miei diritti finiscono là dove cominciano quelli degli altri. Sono quindi uno tra i tanti, tutti ugualmente istruiti a credere a quanto viene riversato nelle nostre menti. Chi non si adegua al “politicamente corretto”, non si comporta conformemente ai dettami condivisi, è quantomeno un anarchico se non un disadattato, un eversore, viene additato come complottista o addirittura terrorista che si può anche cercare di recuperare ma, se non ci si riesce, va ridicolizzato, emarginato, perseguitato e, se non si redime, anche eliminato. Quanti “diversi” hanno subito questi trattamenti, in tempi passati ma anche recenti.
La storia dell’umanità, e quindi la nostra, che ci viene raccontata, ci rappresenta come scimmioni evoluti, molto lentamente, faticando, relazionandoci tra noi in modo conflittuale, sempre in lotta per la sopravvivenza e per soddisfare inizialmente i nostri bisogni primari, poi per guadagnarci lussi e soddisfare vizi. La migliore definizione di noi, al giorno d’oggi è: Consumatori. Più consumiamo più chi ci amministra si arricchisce.
Il valore più importante della attuale società in cui viviamo è il profitto, in parole povere “il denaro”. Più denaro ho, più sono potente, conosciuto e considerato, più posso consumare, possedere e quindi valere = avere potere.
Come dicevano i romani nostri avi: “homo homini lupus” (l’uomo è lupo per l’uomo). Infatti, fin da piccoli veniamo educati a “competere” con i nostri simili per ottenere qualcosa più di loro. Ecco perché le guerre hanno riempito i libri di storia! Chi ci guadagna dalle guerre rimane nell’ombra e continua a mantenerci in precaria salute.

Tutto questo ci sembra “normale”, è da sempre così, e così sarà per sempre, in questo mondo. Chi crede in un Dio, lassù, ha almeno la speranza di andare in un mondo migliore, quando muore. Fino ad allora è meglio che accetti questo tipo di vita, accontentandosi umilmente, per piacere a Dio che ci ama ma che, nella sua immensa giustizia, ci punirà se non rispettiamo le regole. Amen.
Questa è la “consapevolezza” comune e la più comune risposta alle fatidiche domande! Una versione dell’uomo “oggetto materiale”, poco più di un animale.
Ma è questa la nostra vera realtà?
Cerchiamo di comprendere e di conoscere di più della nostra vera natura basandoci sulle indicazioni che, da sempre, Maestri, Saggi, Avatar di ogni cultura, in ogni tempo, ci hanno tramandato. Già, perché, per chi può e vuole le risposte sono sempre state davanti ai nostri occhi!
In realtà io sono una delle infinite manifestazioni della Coscienza che permea di sé l’universo creato ed è in ogni animale, pianta, minerale, in ogni essere umano; essa esprime continuamente la sua intelligenza creativa, in modo particolare attraverso il pensiero, la parola e l’agire di ciascun uomo giacché, tra tutti gli esseri viventi su questo pianeta, l’essere umano è il più dotato di intelligenza logica, capacità creativa ed operativa e soprattutto di amorevole coscienza e di empatia con gli altri esseri. Insomma un Dio in miniatura con grandi capacità di espandersi fino a fondersi nella Coscienza originaria che è Dio stesso.
Incarnazioni dell’Amore! Non dovete pensare di essere umani e che dovete raggiungere lo stato del Divino. Pensate piuttosto che siete Dio e da quello stato siete divenuti esseri umani. Se sentite che state salendo dalla condizione umana a quella divina porterete con voi tutto ciò che vi è d’indesiderabile. Sappiate che venite da Dio come esseri umani e che infine tornerete alla sorgente. Non considerate Dio come qualcosa di separato da voi. Dio è proprio in voi.” Sai Baba
Con ciò abbiamo risposto alle domande: da dove vengo e dove vado. La domanda più intrigante però è: ”Che ci sto a fare qui?”.
Dal momento che sono manifestazione della Coscienza-Dio, che è già il massimo, chi me lo fa fare a venire qui a patire per tornare a fondermi in ciò che già ero in origine? Quale mente perversa può inventare una storia più assurda di questa? Che senso ha la sofferenza?
Nella risposta a questo quesito sta tutto il senso della nostra esistenza, ancora da prima della nostra nascita e dopo il nostro congedo da questa “valle di lacrime”.
Nella Bibbia si dice che “siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio” il Creatore Assoluto che è anche Amore Assoluto. Ciascuno di noi è “una delle infinite manifestazioni della Coscienza” che è Dio, L’assoluto. Quindi ciascuno di noi è Amore, così come tutto ciò che esiste è manifestazione d’Amore. Se Dio è immortale, la nostra essenza è immortale. L’uomo è costituito da tre parti: corpo, mente, anima/spirito. Mentre corpo e mente svaniscono, l’anima/spirito rappresenta la parte immortale che può certamente permettersi di dire: “questo mio corpo, questa mente”.
Identificandosi per errore con il corpo, l’uomo soffre nelle spire dell’attaccamento verso la madre, il padre, i figli, i parenti, gli amici. Non si rende conto che non ha né il corpo, né i sensi, ma che egli è il Brahman stesso”. Sai Baba
L’anima/spirito è pertanto l’osservatore, il testimone di quanto corpo e mente realizzano, e rappresenta l’espressione divina in ognuno di noi. Per comodità potremmo chiamarla l’Io Sono che agisce utilizzando corpo e mente. L’Io Sono non è altro che Dio, l’Assoluto. D’ora in avanti lo definirò “la Coscienza”. Essa, operando attraverso le sue creature, fa esperienza di sé. Qualsiasi esperienza: “buona” o “cattiva” facciamo è l’esperienza che La Coscienza fa in “tempo reale”.
Nessuna esperienza può essere considerata buona o cattiva ma opportunità per esperire una parte di sé in un cammino di crescita che ci porterà inevitabilmente alla piena realizzazione della nostra divinità”. Sai Baba
La Coscienza non giudica, non premia né punisce, agisce e osserva, testimonia i risultati di ogni pensiero, di ogni parola e di ogni azione. Se ogni azione rappresenta la causa, ogni causa ha un effetto e quest’ultimo può rappresentare per l’individuo fonte di gioia o di sofferenza. Da ciò si arguisce quanto sia importante agire coerentemente con la nostra natura (l’Amore) se vogliamo ricevere amore. Quanto più disconosciamo l’Amore che siamo, tanto meno amore riceveremo e la mancanza d’amore è sofferenza. L’Io Sono, che è Amore, si incarna in ognuno di noi per sperimentare quante possibilità vi siano di negare sé stesso, di perdersi per poi ritrovarsi inevitabilmente, sempre più capace di amare a testimoniare che, nel “bene” e nel “male”, esiste sempre e solo l’Amore. L’Avatar Sai Baba ha detto: ”Mi sono diviso per potermi amare”.
Bene e Male sono quindi due aspetti di un’unica realtà. Attraverso le esperienze duali noi apprendiamo! Per apprezzare la luce devo sperimentare il buio. Liscio e ruvido, caldo e freddo, vicino e lontano, alto e basso ecc. sono espressioni duali che caratterizzano e definiscono ogni nostra esperienza terrena nella materia ed è proprio tale esperienza che ci induce a ricercare e ritrovare l’Uno. Sta nel superamento della dualità quella felicità cui tanto aneliamo e che rappresenta il retaggio della nostra divinità. Per dirla in poche parole: “quanto più agisco coerentemente in amore, tanto più capace di amore diventerò fino a liberarmi dalla necessità di reincarnarmi per fare esperienza e ritornare finalmente ad essere consapevolmente Amore”.
Ci siamo allontanati da casa per crescere e diventare grandi. Alla fine di questo lungo viaggio torneremo felicemente a casa pienamente coscienti di chi siamo.
Fa parte della natura umana desiderare di raggiungere il Supremo, di vederlo e d’essere sempre con Lui, perché nel profondo del cuore umano vi è il bisogno di ritornare da dove si è venuti, per raggiungere la gioia persa, la gloria mancata. L’uomo è di per sé divino quindi è una questione di richiamo dal profondo della parte che cerca l’intero…” Sai Baba
Dalla gioia venni, nella gioia vivo, in sacra gioia m’immergerò”. Yogananda
Questa frase sintetizza straordinariamente il senso del nostro essere qui sulla terra.
Agire coerentemente in amore significa riconoscere e osservare le leggi che guidano questo e chissà quanti altri universi e tutte le creature che li abitano. Tali leggi esistono e ci sono sempre state indicate dai veri Maestri di ogni cultura, in ogni parte del mondo. Vengono definite Valori Universali. Sai Baba li indica come: Verità, Rettitudine, Non Violenza, Pace e Amore.
Cerchiamo di definire intanto il concetto di valore
Valore: è un concetto che può essere capito dall’Intelletto e la sua interiorizzazione e conoscenza trasforma mano a mano il nostro comportamento.
I Valori sono principi mutuati dalle leggi dello Spirito su cui si fonda la stessa Esistenza, vengono direttamente dalla Coscienza-Dio. Si possono apprendere dall’osservazione della natura e delle regole immutabili su cui essa si fonda. Per vivere coerentemente con queste leggi e quindi godere di salute, benessere e felicità, in armonia con l’Universo creato, tali principi dovrebbero diventare la base fondante dell’educazione umana. L’educazione trasforma i sentimenti dell’uomo fino a renderli espressione divina. I valori sono astratti finché non sono messi in pratica. Si possono spiegare solo attraverso l’esempio delle grandi anime.
Il valore di un uomo non dipende da ciò ch’egli apprende, né dalla sua posizione o fama, né da ciò che fa, ma da ciò che egli è e diviene interiormente”. Sri Aurobindo
Verità (Sathia): è quella che esiste di per se stessa, è evidente e conforme alla realtà oggettiva.
Es: “Il sole scalda”
“La natura è di multiforme aspetto”
“La paura mi opprime”
“Amare mi rende felice”
“Coltivo pensieri di gioia, di benessere ed armonia
Se aprite alla verità una parte del vostro essere, e dal lato opposto lasciate aperte le porte alle forze ostili, è futile sperare che la grazia divina dimori in voi. Dovete mantenere il tempio pulito se desiderate che la presenza vivente vi si stabilisca. Se, ogni volta che il potere interviene e fa discendere la verità, volgete le spalle e richiamate la menzogna che è stata espulsa, non dovete biasimare la grazia divina di farvi difetto, ma la falsità della vostra volontà e l’imperfezione della vostra sottomissione. Se volete la verità e, nello stesso tempo, qualche cosa in voi sceglie la falsità, l’ignoranza e il non divino, od anche, semplicemente, non sia disposta a rifiutare totalmente questi falsi movimenti, allora sarete sempre esposti agli attacchi ostili e la grazia si ritirerà da voi”. SriAurobindo
Rettitudine (Dharma): o retta condotta. È agire con l’intenzione di fare del bene a se stessi e agli altri. Onestà, giustizia, probità, ecc. sono doti che creano il carattere e aiutano a manifestare la migliore versione di se stessi.
Es: “Dico e ricerco sempre la verità”
“Agisco amorevolmente nei confronti degli altri”
“Aiuto chiunque sia in difficoltà”
“Agisco sempre in modo di creare intorno a me armonia ed amore
“Coltivo pensieri di gioia, di benessere ed armonia
Non violenza (Ahimsa): pensare, parlare ed agire senza violenza, consiste nel non far male ad alcuna creatura del mondo animale, vegetale, minerale.
Es: “Controllo ogni tipo di emozione violenta”
“Rispetto ogni uomo, ogni forma naturale di vita e i suoi ritmi”
“Rispetto gli elementi naturali (aria, acqua, terra, fuoco)
“Aiuto ogni essere a crescere e svilupparsi armoniosamente”
“Coltivo pensieri di gioia, di benessere ed armonia
Pace (Shanti): Assenza di conflitti interni ed esterni, mancanza di qualsiasi tipo di violenza, rispetto dei diritti dei popoli e dei singoli individui. Concordia, serenità, armonia nei rapporti fra individui. Riconciliazione che elimina situazioni di contrasto e di tensione. Tranquillità dello spirito, dell’animo. Assenza di preoccupazioni, turbamenti, fastidi. Condizione di tranquillità e di armonia, di silenzio, mancanza di movimento e di agitazione.
Es: “Sto in silenzio, ascolto il mio respiro in assenza di pensieri”
“Osservo il cielo e mi lascio compenetrare da una sensazione di infinito”
“Contemplo la bellezza di un fiore, mi sento parte di esso”
“Lascio andare ogni pensiero e rimango in ascolto delle sensazioni che mi pervadono”
Amore (Prema): Sentimento di comprensione, di partecipazione e consapevolezza della totale appartenenza nei confronti del Tutto. Empatia verso ogni essere vivente ed ogni manifestazione della Coscienza creativa.
Es: “Ascolto il fruscio del vento ed io stesso sono vento”
“Percepisco sentimenti ed emozioni dei miei simili e li condivido empaticamente”
“Riconosco il perfetto e armonioso disegno unitario che guida ogni individuo e l’Universo”
“Partecipo con gioia ad ogni progresso e conquista di ciascuna anima”
“Sono consapevolmente al servizio della Vita in ogni sua manifestazione”

Agire coerentemente con pensieri, parole ed azioni secondo questi Valori garantisce la piena realizzazione della nostra esperienza umana e divina. Quanto più diventiamo consapevoli della nostra natura divina tanto più diverrà spontaneo comportarci secondo questi Valori giacché essi stessi sono la nostra stessa natura.
Se siamo consapevoli della nostra vera realtà non possiamo che nutrire rispetto e riconoscenza per la sacralità del Divino Potere – Coscienza che ha creato e sostiene l’Universo intero e tutte le sue creature. Da questo rispetto scaturisce la Fede. Essa ci fa percepire l’interconnessione tra tutti gli esseri, l’amorevole sostegno della Vita per ognuno di essi ed il disegno unitario che sostiene ogni singola esistenza guidandola verso la piena realizzazione di sé ed al riconoscimento della propria divinità.
La comprensione di un tale meraviglioso disegno, unita alla Fede, ci porta ad essere strumenti consapevoli al totale servizio di esso, grati per le opportunità di crescita che ci vengono offerte sia nel “bene” che nel “male” (devozione). Finché ci troviamo immersi nella materia ci è impossibile comprendere l’insondabile disegno divino ma, il sentimento di devozione ci rende suoi strumenti ancor più duttili e desiderosi di servirlo.
“La fede che intendo io non si può facilmente tradurre in parole. Si potrebbe all’incirca definirla così: credo che nonostante la palese assurdità, la vita abbia nondimeno un senso; io mi rassegno a non poter comprendere questo senso supremo con l’intelletto, ma sono pronto a servirlo, dovessi anche per questo sacrificare me stesso.” H. Hesse
I Maestri e i Saggi ci suggeriscono di “essere nel mondo ma non del mondo” giacché, se l’esperienza nella materia è funzionale alla comprensione della nostra vera realtà, purtuttavia dobbiamo rimanere consapevoli che siamo solo gli osservatori, i testimoni di quell’esperienza senza perderci in essa.
Ogni nostra incarnazione terrena può essere paragonata ad una recita, ad un film nel quale interpretiamo un ruolo. Non è importante il ruolo che, di volta in volta, interpretiamo ma “diventare sempre più padroni di noi stessi e mantenere un’intima e costante comunione con il Divino che è in noi…” Sai Baba
Tutti gli esseri viventi sono come gli attori del palcoscenico di questo mondo. Escono quando cala il sipario o quando è finita la loro parte. Su questo palcoscenico uno può essere un ladro, un altro un re, un terzo un pagliaccio ed un altro ancora un mendicante. Per tutti questi personaggi c’è un suggeritore che non apparirà mai sulla scena. Se lo facesse, la commedia perderebbe d’interesse. Si limita a suggerire agli attori standosene nascosto. Quando è necessario suggerisce il dialogo o le parole della canzone. Allo stesso modo Dio sta dietro il sipario del palcoscenico del mondo e suggerisce agli attori cosa fare e cosa dire. Ogni attore deve essere consapevole della Sua Presenza dietro il sipario dell’illusione. Deve desiderare di poter cogliere un qualsiasi suggerimento che il Direttore voglia dargli tenendo l’orecchio ben teso per udire la Sua voce”. Sai Baba
Più diventiamo consapevoli del nostro mutevole ruolo, impariamo a conoscere a fondo le varie possibili parti, prendiamo sempre fiducia nelle nostre capacità, sviluppiamo maggiore creatività e conoscenza al punto tale che possiamo liberarci dal mero ruolo di interpreti e diventiamo sceneggiatori, scenografi, registi, artefici consapevoli della nostra esistenza, non più condizionati da limiti e regole di palcoscenico.
non si può retrocedere nel cammino verso Dio. È un viaggio attraverso i giorni e le notti, le colline e le valli. Dove la strada finisce c’è Dio ed il pellegrino scopre che ha viaggiato da se stesso verso Se stesso… Sai Baba
Più allunghiamo i nostri passi ed espandiamo il nostro cuore più il cammino diventa leggero e noi diventiamo gioiosi e desiderosi di procedere. Certo vi sono contrattempi ed intoppi, cadute e periodi più o meno lunghi di insopportabili attese. Per questo è opportuno addestrarci a pregare abbandonandoci con fede alle forze Divine.
Il Supremo richiede la vostra sottomissione, ma non la impone; sino a quando non giunga la trasformazione irrevocabile, siete libero ad ogni momento di negare e di respingere il Divino e di ricredervi sul dono di voi stessi, se siete disposti a subirne le conseguenze spirituali. La sottomissione deve essere libera e spontanea; deve essere la sottomissione di un essere vivente, e non quella di un automa inerte o di un utensile meccanico”. Sri Aurobindo
La preghiera non è rivolgerci a qualcuno fuori di noi affinché risolva i nostri problemi o chiarisca i nostri dubbi: è riprendere il dialogo con l’Io Sono dentro di noi, con quella Coscienza di cui siamo perfetta manifestazione e con la quale ci possiamo in ogni istante confidare e nella quale impariamo a confidare, ben sapendo che la sua Grazia ci sarà elargita al momento giusto e nel modo più sublime, molto spesso sorprendente anche perché inattesa.
Due soli poteri possono, mediante la loro congiunzione, compiere la grande e difficile opera scopo del nostro sforzo: un’aspirazione costante, ineluttabile, che chiama dal basso ed una grazia suprema che risponde dall’alto. Ma, la grazia suprema non potrà agire che nella luce e nella verità; non potrà farlo nelle condizioni imposte dalla menzogna e dall’ignoranza… Occorre un dono di sé totale e sincero, un’apertura di sé rivolta esclusivamente verso il potere divino, un’ammissione costante ed integrale della verità che discende, un costante ed integrale rifiuto della menzogna, dei poteri e delle apparenze della mente, del vitale e del fisico che governano ancora la natura terrestre”.
Con la consapevolezza fin qui acquisita possiamo certamente pensare la nostra vita impostata su un nuovo paradigma che preveda la possibilità di vivere coerentemente con i valori propri della nostra condizione divina e fondati su Verità, Rettitudine, Non Violenza, Pace e Amore. Il mondo nel quale viviamo sta per andarsene giacché è fondato su altri valori che non rispettano le leggi naturali umane e quindi quelle divine. È giunta l’ora di cambiarlo! Stiamo crescendo anche attraverso la sofferenza patita grazie a scelte ed imposizioni di poche persone cui abbiamo creduto di doverci sottomettere per aver salva la “nuda vita”. Proprio grazie al loro eccessivo zelo nel volerci asservire abbiamo preso coscienza di quanto valiamo e di non aver più bisogno di qualcuno che “si prenda cura di noi”. Sappiamo di avere capacità e forza più che sufficiente per assumerci la responsabilità della nostra vita e di avere il potere di determinarla e di viverla nella gioia che fa parte del nostro retaggio divino. Un uomo nuovo nascerà e sarà l’artefice del Mondo Nuovo!
Da “Savitri” di Sri Aurobindo – Libro XI

Lo Spirito guarderà attraverso gli occhi della Materia e la Materia rivelerà il volto dello Spirito. Allora l’uomo e il superuomo saranno una sola cosa e tutta la terra diventerà un’unica vita. Anche la massa udrà la Voce, si metterà a comunicare con lo Spirito interiore e si sforzerà d’obbedire alla legge spirituale: questa terra sarà mossa da impulsi sublimi, l’umanità si desterà al sé più profondo, la Natura riconoscerà la divinità celata. Perfino la moltitudine risponderà e sopporterà lo splendore dell’assalto del Divino e il suo urto impetuoso sulle porte invisibili. Una passione più celeste solleverà la vita degli uomini, la loro mente parteciperà al raggio ineffabile, il loro cuore sentirà l’estasi e il fuoco. I corpi della terra saranno coscienti di un’anima; gli schiavi della mortalità scioglieranno i loro ceppi, semplici uomini diverranno esseri spirituali e vedranno svegliarsi la divinità muta…
La Verità sarà la guida delle vite degli uomini, la Verità detterà il loro pensiero, la loro parola ed azione… perché la conoscenza si riverserà in fiumi radiosi ed anche la mente oscurata vibrerà d’una nuova vita, s’infiammerà e brucerà del fuoco dell’Ideale e comincerà a sfuggire all’ignoranza mortale. Le frontiere dell’ignoranza recederanno, sempre più anime entreranno nella luce, le menti illuminate, ispirate, udranno il convocatore occulto, le vite arderanno di un’improvvisa fiamma interiore, i cuori s’innamoreranno della divina delizia e le volontà umane s’intoneranno al volere divino. Questi sé separati sentiranno l’unità dello Spirito, questi sensi diverranno capaci di percezione celeste, la carne e i nervi capaci d’una straordinaria gioia eterea, e i corpi mortali, d’immortalità.

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