Una pagina bianca

Ancora una volta un foglio bianco! Qui, di fronte a me, sullo schermo di un computer, freddo e silenzioso, anonimo, impersonale, senza vita!

Ancora una volta qui, seduto scomodamente ad una scrivania chiusa in una stanza.
Il mondo fuori!
Tutto un mondo in subbuglio dentro! Dentro me! In qualche parte di me: quale non so.
Dagli altoparlanti di un lettore cd esce la voce di Battiato. Quante volte l’ho ascoltato, ho meditato sui versi delle sue canzoni intuendo spazi di libertà che ancora cerco e a cui ambisco come unica scappatoia alla parvenza di vita che si affaccia all’alba d’ogni giorno, assurda e incomprensibile. Come credere che proprio assurdità e incomprensione possano essere il viatico del riscatto di cui si nutre l’anima lungo il faticoso cammino verso la consapevolezza del come e del perché siamo qui, davanti ad un continuo susseguirsi di pagine bianche da riempire?
Come convincermi che non necessariamente “devo fare” qualcosa per riempirle, potrei benissimo lasciarle vuote, scivolare su di esse, saltarle, bypassarle oppure decidere di immergermi in esse, diventare io stesso vuoto e bianco, pixel di niente fissati su una candida nuvola sospesa a mezz’aria in ascolto del brusio carico di vita, manifesto sotto di me, e il calore del sole in trono, sopra di me, a cogliere in un unico sguardo il cielo tutto; un cielo che non finisce ma posso immaginare ovunque distribuito nell’infinito continuo riprodursi di sistemi solari, galassie, nebulose destinate a vivere per millenni e concentrarsi in se stesse fino a scomparire in buchi neri vorticosi per poi rinascere ed ancora scomparire in un eterno respiro instancabile ed inesauribile?
Come credere che in questo infinito alternarsi di grandi sistemi, leggi immutabili, armonie di sfere celesti, io pure, scintilla di vita, possa avere un posto insostituibile e necessario al mantenimento d’un universale equilibrio, da sempre voluto e amorevolmente creato?
E se questa pagina bianca fosse un portale verso quella comprensione che da sempre cerco; se bastasse che mi tuffassi, che mi fondessi proprio in essa per andare oltre fino a scoprire che non c’è un oltre, che non v’è nessun altro posto dove andare, che l’unica via di fuga possibile è stare qui, ora in ascolto di quel respiro che alimenta ogni cellula del corpo, in ogni corpo infinitamente grande ed infinitamente piccolo?
E se non esistesse alcun corpo ad albergare alcun respiro ma solo un alito pulsante di vita ovunque disperso ed in nessuna parte?
Se fossi solo pensiero pensato, cangiante, mutabile e volubile; se fossi persino il pensatore di quel pensiero e mi divertissi ad inventarne uno dopo l’altro, per il solo gusto di sperimentare di quanti io sia capace e di amarli tutti, di coccolarli, di alimentarli come sogni dolcissimi da rincorrere e prolungare all’infinito per coglierne ogni sfaccettatura: gioire, soffrire, in un continuo avvicendarsi di emozioni e sentimenti anch’essi creatori di nuovi sogni e vite, vite… una sull’altra, tutte vissute in un istante senza voler rinunciare a nessuna?
Quella pagina bianca mi scivola nel cuore; senza più margini si espande, tutto ciò che vedo, ascolto e percepisco si fissa in lei per rimanerci incollato, anche la voce di Battiato, per rimanere. Perché andare via da qui e dove?
Tutto ormai è qui! S’è impresso su questa pagina, non vuole andarsene. Io sono quella pagina e tutto ciò che su di essa s’è adagiato trovando un proprio spazio, tutto in bell’ordine e in bella vista, riconoscibile ed apprezzabile, in piacevole e armoniosa compagnia.
Sono il fuoco, la fiamma che ondeggia nella stufa a pellet, il profumo d’incenso che riempie la stanza, lo schermo luminoso e la musica che avvolge il cuore, il silenzio che la contiene, questa stanza, questa casa e chi vi risiede due piani più su, tutte le case della via e chi vi abita, in ogni città, in ogni nazione ed in ogni corpo celeste. Sento i loro pensieri, le gioie, le paure, i desideri, i palpiti del cuore, l’amore che sorregge ognuno di essi, li guida e li conduce a dolce morte e rinascita in un continuo, lento, profondo ed inesauribile respiro.
Bianco, senza pregiudizi e desideri sto in questa pagina bianca, senza margini e confini.

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